31 dicembre 2011

Rassegna stampa

Il milleunesimo garibaldino- III parte. Ermanno Cavazzoni, La Domenica del Sole 24 Ore.

Cosa significa? Significa, credo, che se la ragione si fosse impossessata dei Mille, cioè se per disgrazia tutti avessero visto con occhio lucido la situazione, avrebbero fatto come aveva fatto quel tipo, si sarebbero gettati, e Bixio e Garibaldi in due chissà se sarebbero riusciti a fare l'Italia. Però la storia andò diversamente, Garibaldi era un grande improvvisatore e inventore; e risultò così che quel singolare personaggio, quell'anomalo garibaldino aveva torto. Ma non sono mai riuscito a sapere chi era, se per caso aveva tenuto un diario, come Cesare Abba, tutto però disfattista e all'incontrario: «… Mi sono imbarcato in una pazzia… qui nessuno ha il cervello a posto… è la nave dei folli… si grida all'unità… unità di che cosa?»; invece nulla, non un rigo, nessuna dichiarazione, non è neppure nell'elenco dei Mille, anche se è sicuro che nell'impresa c'era, però dico che a suo modo è stato un eroe, l'eroe solitario delle cause perse, c'è qualcosa in lui di affascinante e disperato, che ha a che fare con i deliri umani, solitari e collettivi.

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