28 dicembre 2011

Rassegna stampa

SE STEVE JOBS FOSSE STATO ITALIANO AVREBBE FATTO IL GARAGISTA (Le Monde, Francia, tratto dal blog: antoniomenna.wordpress.com). Se Steve Jobs fosse stato napoletano, si sarebbe chiamato Stefano Lavori e il suo amico Steve Wozniak, Stefano Vozzini. Così comincia la storia edificante, divertente e triste, scritta da Antonio Menna dopo la morte del fondatore di Apple il 5 ottobre. Come i loro modelli americani, i due ragazzi sono appassionati di tecnologia e si rinchiudono tutto il giorno in un garage per mettere a punto un modello di computer rivoluzionario "qualcuno li chiama ricchioni perchè stanno sempre insieme".
A Napoli non c'è mica Mike Markkula per versare senza garanzia 250000 dollari per sostenere quella che non è altro che un'idea. Lavori e Vozzini fanno il giro di tutte le banche : "Mandatemi i vostri genitori, non facciamo credito a chi non ha niente”. Come Jobs aveva venduto il suo van VW, i due Stefano vendono un motorino per acquistare i primi pezzi. Ma ecco che qualcuno sospettoso li denuncia alla polizia municipale, che irrompe nel loro garage: "La vostra attività è in regola? Prego esibire i documenti." Lavori e Vozzini provano a spiegare che si tratta di un laboratorio, niente da fare. Peggio, il garage non è conforme alle norme di sicurezza. Il giorno seguente arrivano i carabinieri. Poi la finanza e alla fine i NAS : "Con un ombra di vino ci si può arrangiare." Docili, Stefano e Stefano vendono il loro secondo motorino e le loro collezioni di fumetti.
Arrivano le prime domande. Bisogna fondare un'impresa. Dove trovare i capitali ? L'appuntamento è fissato con un consulente finanziario. "La vostra idea è formidabile ragazzi! Potremmo accaparrarci i fondi regionali. C'è bisogno di un po' di danaro per "oliare" il sistema. Ho un amico che potrebbe aiutarci in cambio di un regalino. Cosa ? Non avete nemmeno i soldi per pagarmi la parcella ? Ma chi vi credete ?".
Finchè un giorno bussano alla porta, è un camorrista: "sappiamo che state facendo soldi, mi sembra caso che sia arrivato il momento di darci qualcosa". Ecco il punto di rottura: se pagassero il pizzo non avrebbero abbastanza fondi per la loro attività. Se non li dessero, il loro garage verrebbe bruciato. Se denunciassero la mafia alla polizia, allora dovrebbero lasciare la Campania per sempre e se non lo facessero rischierebbero la prigione.
Lo scoraggiamento ha il sopravvento. I fondi della Regione non sono mai arrivati. Le tasse li hanno rovinati. Un giorno il padre di Stefano Lavori prende suo figlio da parte: "Svuota il garage e affittiamo posti macchina, sarà meglio." Da allora i due Stefano sono parcheggiatori, perchè se nasci nel posto sbagliato, anche se sei "affamato e folle" resti con la tua fame e la tua pazzia. Niente di più.

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